Impariamo a conoscere l’olio di oliva

Dr. Med. Leonardo SALOMONE NAVARRA FLAVIO GUISCARDO DELLA TORRE DÌ BRETAGNA ARMORICA

Iridologo Naturopata Nutrizionista

Master di Nutrizione (istituto nazionale della nutrizione Roma)

Perfezionato in medicina biointegrata (università G. D'Annunzio Chieti)

Perfezionato in  fitoterapia clinica (università della Tuscia Viterbo)

Perfezionato in bioetica livello avanzato (università cattolica Roma) ecc.

Pubblicato sul mensile “Avanguardia” – Ottobre 1993

aggiornato l'11/02/2015

Negli ultimi anni il consumo di olio di oliva è diminuito nel nostro paese e ciò è dovuto in parte all’invasione sul mercato italiano di olii di semi che peraltro sono di costo minore. Ciò è dovuto alle molte sofisticazioni legali e alle diverse denominazioni dell’olio d’oliva che lo rendono di difficile comprensione per il consumatore.

Per capire le differenze tra le tante denominazioni è utile conoscere il processo di estrazione dell’olio dai frutti dell’Olea Europea L.

Dopo la raccolta delle olive mature queste vengono frantumate con macine in pietra ricavandone una polpa che viene posta su di una serie di piatti metallici sovrapposti i quali vengono pressati ricavandone il succo contenente acqua e olio che successivamente saranno separati tramite centrifuga. L’olio ottenuto sarà secondo la sua acidità, vergine commestibile fino a 4% e si chiamerà, in questo caso olio vergine di oliva. A 1,5% di acidità sarà l’olio sopraffino vergine di oliva e soltanto quando l’olio ha l’1% di acidità sarà chiamato olio extra vergine di oliva meglio se di prima spremitura a freddo. Oltre al 4% di acidità l’olio è definito lampante. Non è direttamente commestibile e deve dunque essere rettificato chimicamente e fisicamente e si chiamerà semplicemente olio di oliva. Si deve sapere che in questo caso il prodotto viene impoverito ed è privo di vitamine e di altre sostanze utili nell’alimentazione. Un altro olio derivato dall’olivo è l’olio di sansa che è il residuo delle precedenti spremiture del quale, mediante solventi, si ricava dell’olio che, a sua volta, sarà o meno rettificato sempre secondo l’acidità.

Quest’olio di sansa è spesso mescolato con olio di oliva in percentuale del 20% stabilito dalla legge. Ma ciò non può essere verificato dalle analisi.

Inoltre la rettifica viene effettuata mediante idrocarburi che possono anche, se in tracce, rimanere nell’olio. Negli USA l’olio extra vergine di oliva è al vertice dell’indice di gradimento alimentare anche per le sue qualità dietetiche, terapeutiche e cosmetiche. L’olio extra vergine d’oliva contiene il 72% di oleina e il 28% di palmitina e mucillagini, fosfolipidi e vitamine A, B, E, F. Gli scienziati americani definiscono quest’olio il grasso alimentare più adatto a prevenire l’infarto e l’arteriosclerosi dovuto probabilmente ai fosfolipidi. E’ utile nelle malattie dell’invecchiamento (vit. E antiossidante). Protegge la pelle rendendola soffice e morbida; è emolliente e può inoltre essere una fonte di nutrimento esterno per un breve tempo quando l’intestino richiede il riposo completo. Protegge la parete dello stomaco e dell’intestino; è leggermente lassativo; riduce la secrezione gastrica in casi di ipercloridria e di ulcera. Stimola il fluido pancreatico e il flusso della bile ed è usato contro i calcoli della cistifellea. E’ consigliato anche nelle malattie epatiche. L’impacco di olio extra vergine di oliva nutre e ammorbidisce i capelli ed inoltre è un ottimo conservante naturale per molti alimenti. i polifenoli contenuti nell'olio extravergine d'oliva hanno un azione positiva contro l'invecchiamento infatti contiene l’Hydroxytyrosol, un antiossidante che aumenta l'efficacia dei mitocondri favorendo i meccanismo della funzione respiratoria delle cellule ciò spiegata la sua azione antisenile ritardando o evitando anche altre patologie correlate all'età,per quanto riguarda l'Alzheimer l'università della Louisiana ha riscontrato che un altro antiossidante dell'olio d'oliva definito come oléocanthal  che ha un effetto fortemente antinfiammatori, e risultato un ottimo protettore   contro la formazione delle placche beta amiloide che insorgono in questi malati ha dimostrato anche di essere utile contro le malattie cardiovascolare e perfino contro l'ipercolesterolemia, a livello vascolare i polifenoli riducono le molecole di sostanze che favoriscono la placca ateromatosa e riduce l'aggregazione delle piastrine che e all'origine degli emboli e trombi, controlla l'infiammazione attraverso  la riduzione della proteina C reattiva. E bene sapere che e stato riscontrato proprietà battericida dell'olio d'oliva per via dei suoi componenti quali l’oleuropéine e dei suoi dérivati hydroxytyrosol e tyrosol, nei confronti del Clostridium perfringens, Escherichia coli, Listeria monocytogenes, Staphylococcus aureus, Salmonella enterica, Yersinia sp., e Shigella sonnei.i risultati hanno dimontrato che l'azione antibatterica di questi componenti naturali e risultata piu efficace e potente di numerosi polifenoli di origine alimentare come le catéchine, épicatéchine, eugénol, thymol, carvacrol.vi e stata peraltro accertata  l'azione positiva di questi polifenoli nella riduzione della crescita e perfino favorendo la morte delle cellule cancerose per apoptosi.Come dico sempre, una buona alimentazione e fondamentale per avere e conservare una buona salute, in casi di diabete DI TIPO 2, alcuni studi spérimentali, , hanno dimostrato una diminuzione della glicemia del 55 % usando polyphénols a forte dose (20 mg/kg/giorno) per 2 mesi  in diabétici .vi sono stati riscontri positivi in tante patologie come lupus, artrite reumatoide, SLA, ipertensione, Parkinson, sclerodermia , psoriasi ,ecc.

 

 

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